venerdì 2 dicembre 2011

A proposito dei titoloni... "Cintura con telecamera infrarossi per segnalare gli ostacoli ai disabili visivi"

Due ragazzi americani, molto in gamba, hanno mostrato il loro prototipo in grado di segnalare gli ostacoli presenti sul percorso per aiutare le persone con disabilità visiva a gestire l'ambiente. Si tratta di una cintura con telecamera a raggi infrarossi. I ragazzi ora sperano di alleggerire il dispositivo e renderlo anche alla portata di tutte le tasche.
Ben vengano queste invenzioni, ma attenzione! come per il bastone elettronico, queste invenzioni sono sforzi, spesso notevoli in termini di risorse, per cercare di migliorare ciò che già esiste e non è detto che i risultati siano positivi. Invito le persone curiose e critiche a visionare il video che pubblicizza l'invenzione al link seguente:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=wTselBnHPhA
La prima cosa che noto è che c'è un errore di fondo nell'approccio al problema della disabilità visiva: si dà molta importanza agli ostacoli, quasi fossero di priorità assoluta per la buona navigazione nell'ambiente. Niente di più sbagliato! Dove mettiamo l'orientamento? e soprattutto l'orientamento verso l'obiettivo? Il mondo è pieno di ostacoli, non mi serve che a ogni passo che faccio qualcuno o, in questo caso, la cintura si metta a vibrare per segnalarmelo. Lo so, e ciò che mi serve è avvertirli almeno un passo prima, in modo da potermi spostare ed evitarli. Non mi serve sapere che c'è un ostacolo molto distante da me, a qualche metro o più. Mentre cammino verso l'obiettivo che mi sono prefissato, prestando attenzione a tutte le informazioni che mi servono per raggiungerlo, ho già messo in conto che dovrò evitare molti ostacoli, alcuni dei quali mi saranno d'aiuto per orientarmi e altri sicuramente mi saranno d'intralcio, ma il mio bastone me li anticiperà e con un po' di esperienza sarò in grado di farvi fronte. Il  bastone per la mobilità segnala tutto ciò che mi serve per muovermi in sicurezza, scioltezza e con una buona postura. Il suo limite è non potermi segnalare le cose che penzolano (per esempio, rami, ecc.) o che si trovano appese a una certa altezza (per esempio, cassette della posta o box dei telefoni pubblici, specchietti delle macchine e ancor peggio gli specchietti dei furgoni!). Col tempo però, si impara a evitare anche questi ostacoli, cercando di non camminare troppo vicini alla linea interna del marciapiede (ai muri) o alla linea esterna, ma cercando di stare verso la linea mediana. Avendo il bastone bianco, la gente mi eviterà scostandosi quel tanto che basta per non scontrarci. Tutto questo la cintura non è in grado di farlo. Dovrei allora abbinare alla cintura il bastone, ma in questo caso essa risulterebbe ridondante se non addirittura d'intralcio (lo stesso per il bastone elettronico).
Se avete visto il video, noterete come la persona che indossa la cintura e che simula la non visione, si muova in modo molto poco naturale, è tutto concentrato a percepire ciò che rileva la cintura e ogni volta che l'altra persona gli si para davanti per fungere da ostacolo da percepire, lui si sposta per evitarlo  a destra o sinistra  in modo piuttosto scomposto. Non è così che si evitano gli ostacoli! Chi ha problemi di visione sa benissimo che continui spostamenti, soprattutto se non controllati, fanno perdere l'orientamento. Non mi dilungo oltre su questo punto e invito tutti a essere molto critici e obiettivi su ciò che viene pubblicizzato. Le critiche sono molto utili ai ricercatori. Solo con le critiche potranno far fruttare al meglio i loro sforzi. Quindi ben vengano.
Concludo sperando che la cintura non si presenti in Italia prima di essere stata messa a punto come si deve e soprattutto solo se sarà veramente d'aiuto,  ma si sa, "the business are business!" (v. bastone elettronico).
N.B. Solitamente i dispositivi elettronici (bastone o cintura che sia) vengono soprattutto consigliati a persone che hanno buone abilità. Penso sia l'opposto, ovvero, potrebbero proprio aiutare coloro che hanno poche abilità o che hanno problemi aggiuntivi alla non visione: per esempio, persone non vedenti che sono in carrozzina. Mi sono chiesta il perché di questo. Forse la risposta è che i primi sono la maggioranza!