lunedì 22 settembre 2014

Tactile Angels (braccialetti elettronici per non vedenti) della Siena Robotics and System Lab



Ecco un’altra invenzione a favore dei non vedenti. In rete si possono trovare tante informazioni: interviste e video. Il link al video che cito nel testo è: http://www.youtube.com/watch?v=IRSF9cLMbqU&list=PL011E0A9D9382C21F
Ben vengano persone che dedicano il loro tempo per migliorare la qualità di vita di tutti noi, ma…bisogna essere obiettivi e criticare ciò che non ci sembra funzionale. Solo con le critiche le cose si possono migliorare; frase ripetuta allo sfinimento! Spero quindi che gli inventori, i ricercatori e utilizzatori del dispositivo in questione non se la prendano se esprimo le mie opinioni di perplessità in merito.
Come dice bene il Prof. Prattichizzo, i non vedenti non gradiscono dispositivi auricolari, in quanto l’udito è per loro il senso privilegiato per gli spostamenti. Ecco allora che l’invenzione sposta le informazioni da dare al non vedente su due braccialetti. Questi ultimi, vibrando, inviano informazioni tattili che interpretate significano:  gira a destra, gira a sinistra, vai dritto. L’informazione viene trasmessa da un “angelo”, ovvero una persona che si interfaccia con l’utente non vedente da una postazione a sua scelta: casa, ufficio, ecc. L’utente indossa un paio di occhiali con telecamera e l’”angelo” vede sul proprio computer gli spostamenti in modo da poterlo guidare.
Se a prima vista può sembrare geniale, l’invenzione pecca su molti fronti:
1)     Una persona che si muove per strada con un bastone bianco è sicuramente una persona che gode di una certa autonomia e abilità nei propri spostamenti. Se così non fosse i braccialetti e l’”angelo” non basterebbero a far sì che la persona si sposti in maniera sicura ed efficiente.
2)     Se si sta lavorando per migliorare la qualità di vita dei non vedenti, perché costringerli ad avere bisogno di qualcuno che li guida da lontano? Per comodità? Per far sentire l’utente indipendente e non a braccetto di qualcuno? Peccato però che l’utente debba indossare un paio di occhiali con telecamera e due braccialetti ai polsi. Quindi deve mantenere la testa in una certa posizione (altrimenti cosa riprende la telecamera?). Deve inoltre prestare attenzione alle informazioni provenienti dai due braccialetti, da aggiungere al prestare attenzione alle informazioni del bastone bianco che usa, e poi cosa ancora? Nel video però si dice che la persona che ha provato il dispositivo si è sentito “libero” (in quanto solo) e “sicuro” (in quanto sapeva che qualcuno lo guidava e osservava, ovvero l’”angelo”). Se la persona in questione si è trovata bene non ho nulla da obiettare, peccato che quando si parla di questi dispositivi non ci sia mai un non vedente che faccia una critica in difetto. Sempre tutto bene. Mi sorgono molti dubbi in merito. Dubbi che ho già espresso in altre occasioni per altri dispositivi. Penso che l’utente si possa sentire “inadeguato” se il dispositivo di turno non fa per lui. Io traduco con: non è il dispositivo che non funziona, ma sono io che lo sto provando che non “funziono”. Bisogna riflettere su questo!!!!!
3)     Cosa si intende per migliorare la qualità di vita? Cosa si intende per autonomia e indipendenza? La qualità di vita può migliorare se le città saranno progettate tenendo conto di tutte le possibili disabilità, rimuovendo le barriere architettoniche fisiche e sensoriali. L’indipendenza è una conquista che ognuno di noi auspica e la otteniamo un po’ per volta, chi più chi meno, spesso con duro lavoro e tanto coraggio, altre volte non la si conquista affatto. L’autonomia è poter scegliere. Scegliere di farsi aiutare significa possedere grande autonomia.
4)     Perché mai una persona non vedente dovrebbe sentirsi indipendente e autonoma indossando certi dispositivi? Solo perché così facendo non ha bisogno di nessuno nelle vicinanze? In questo modo è uguale agli altri e non è costretto ad avere rapporti con gli altri? E i rapporti interpersonali?  Certo se uno è timido e non osa chiedere aiuto forse il dispositivo in questione è ciò che fa per lui. Attenzione però, questo non significa migliorare la propria qualità di vita, ma semplicemente raggirare un problema personale. In questo caso il dispositivo può funzionare, ma le persone che ne trarrebbero vantaggio sono veramente poche, per fortuna.
5)     Siamo sicuri che questi dispositivi servano alle persone che godono di una certa autonomia e abilità nei propri spostamenti?  O invece, non sarebbero un aiuto a coloro che hanno problemi aggiuntivi oltre alla non visione? Forse è così, ma queste persone sono molto poche e quindi bastano pochi dispositivi…
6)     Guardando il video, si vede l’utente che si aggira per la città di Siena con il proprio bastone bianco e indossa il dispositivo. L’”angelo” lo guida alla farmacia, luogo di suo interesse. E una volta in farmacia? Se la persona non ha certe abilità e non è abituata ad avere rapporti interpersonali, come farà a destreggiarsi in farmacia? Sempre con l’”angelo”? Mamma mia……
7)     Che dire invece della ragazza che si aggira nei laboratori guidata dal dispositivo? La ragazza usa il bastone bianco e, senza entrare in contatto con pareti o altro, si dirige guidata dall’”angelo” in una stanza dove tutti applaudono per il fatto che sia arrivata fin lì autonomamente. Questo lascia l’amaro in bocca perché non è così che si conquista l’autonomia e l’indipendenza. Quella ragazza non è brava perché non entra in contatto con l’ambiente e arriva nella stanza dove si deve recare. Sarebbe come girare nel “vuoto”. Come persona io devo sempre sapere dove mi trovo. Esplorare l’ambiente per conoscerlo, sapere dove sono e in che direzione sto andando. Sapere cosa c’è intorno a me. Sono inserita in un ambiente e questo ambiente deve far parte di me come io faccio parte di lui. Il discorso qui sarebbe troppo lungo, ma credo di aver reso l’idea anche se qualcuno può obiettare che ci sono ambienti che non posso sempre esplorare e conoscere a fondo, ma questo è un altro discorso.

Segnalo anche il braccialetto elettronico "Ultrasonic sight" a cui spettano le stesse considerazioni già fatte per il bastone elettronico.
Concludo con il link al sito che curo insieme a un amico. Tutto ciò che troverete lo potete usare a vostro piacimento e soprattutto criticarlo. La mia speranza è che possa servire a dare informazioni utili e ricevere critiche e consigli utili per migliorarlo. Grazie, Vanda Zini (22-09-2014)