Aggiorno chi mi legge che in
internet cominciano a comparire articoli curiosi: per esempio, che alla presentazione del dispositivo AuxDeco tenutasi a Padova erano presenti numerose persone. Non ho contato i
partecipanti, ma eravamo in tutto circa una cinquantina, forse meno.
"Un'opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché a essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l'indifferenza popolare o gli orrori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello." Joseph Pulitzer
sabato 22 dicembre 2012
Onestà/etica professionale
Mi sento
profondamente in colpa per non essere intervenuta nella presentazione del
dispositivo AuxDeco tenutasi a Padova come avrei eticamente e professionalmente
dovuto. Per fortuna ai propri sbagli si può (quasi sempre) porre rimedio. Spero
accettiate le mie scuse.
martedì 18 dicembre 2012
Lettera di dissenso sul dispositivo AuxDeco
Di seguito pubblico la lettera che ho inviato al Presidente UIC Tommaso Daniele e in Cc alle sedi UIC di Padova e della Regione Molise. Spero che possano nascere interessanti e costruttive discussioni.
Buonasera Presidente,
mi chiamo Vanda Zini, sono un
tecnico di orientamento e mobilità, iscritta all'albo I.RI.FO.R.
Le scrivo in merito alla
presentazione del dispositivo AuxDeco che si è tenuta a Padova in data
14/12/2012 presso l'hotel Sheraton.
A fine mail inserisco
dei link dove potrà, se non è già al corrente, reperire informazioni sul dispositivo
in questione, le persone coinvolte e altro.
Invio a Lei e a chi mi legge Cc, ciò che ho già anticipato al responsabile del Centro Ipovisione di Padova. Spero che il mio dissenso possa essere costruttivo e non polemico o accusatorio.
Dissento su tutto ciò che è stato detto nella presentazione, ma soprattutto mi ha lasciato senza parole una formatrice quando ha spiegato la propria esperienza in Giappone, e quella di altri due suoi colleghi. La signora ha detto che dopo dieci giorni era riuscita a eseguire percorsi in ambiente interno ed esterno, affrontando anche strade affollate, attraversamenti e incroci in autonomia grazie all'uso di AuxDeco. La formatrice era la prima volta che si bendava. Avrei voluto intervenire e dirle che non credevo a una sola parola di ciò che aveva detto e che stava offendendo il duro lavoro che le persone non vedenti devono compiere per la conquista di autonomia e indipendenza. Ho esposto il mio dissenso senza tuttavia addentrarmi in una discussione perché non mi sembrava la sede e il momento opportuno. Decantare i dispositivi elettronici, come è stato fatto in passato, con “titoloni eclatanti” sui giornali allo scopo di attirare l’attenzione, per il bastone elettronico e come si sta facendo con il dispositivo AuxDeco, non lo trovo corretto. La storia di promesse non mantenute si ripete. Per fortuna le persone non sono sprovvedute e quando una cosa non funziona il mercato va da sé. Al contrario, questi dispositivi aggiungo difficoltà. Essi, opportunamente messi a punto, potrebbero eventualmente essere d'aiuto a chi ha grosse difficoltà o ha o ha problemi aggiuntivi. Non mi dilungo nel descriverle tutto ciò che non va in quel dispositivo, a cui spero spetti la stessa sorte che è toccata al bastone elettronico: il dimenticatoio. La mia non è una presa di posizione contro le tecnologie, al contrario. La ricerca nelle università però non è fatta come spesso vogliono farci credere. La ricerca è fatta di protocolli, dati, comparazioni e tanto altro. Niente di tutto questo è stato finora dimostrato da chi non fa questo tipo di ricerca. Anzi, mi piacerebbe sapere il background delle persone che si presentano con il titolo di formatori e che hanno abilità a dir poco sorprendenti con il dispositivo in questione. Mi piacerebbe anche vedere in azione i “testimonial” del suddetto dispositivo, anche loro con abilità a dir poco sorprendenti.
Invio a Lei e a chi mi legge Cc, ciò che ho già anticipato al responsabile del Centro Ipovisione di Padova. Spero che il mio dissenso possa essere costruttivo e non polemico o accusatorio.
Dissento su tutto ciò che è stato detto nella presentazione, ma soprattutto mi ha lasciato senza parole una formatrice quando ha spiegato la propria esperienza in Giappone, e quella di altri due suoi colleghi. La signora ha detto che dopo dieci giorni era riuscita a eseguire percorsi in ambiente interno ed esterno, affrontando anche strade affollate, attraversamenti e incroci in autonomia grazie all'uso di AuxDeco. La formatrice era la prima volta che si bendava. Avrei voluto intervenire e dirle che non credevo a una sola parola di ciò che aveva detto e che stava offendendo il duro lavoro che le persone non vedenti devono compiere per la conquista di autonomia e indipendenza. Ho esposto il mio dissenso senza tuttavia addentrarmi in una discussione perché non mi sembrava la sede e il momento opportuno. Decantare i dispositivi elettronici, come è stato fatto in passato, con “titoloni eclatanti” sui giornali allo scopo di attirare l’attenzione, per il bastone elettronico e come si sta facendo con il dispositivo AuxDeco, non lo trovo corretto. La storia di promesse non mantenute si ripete. Per fortuna le persone non sono sprovvedute e quando una cosa non funziona il mercato va da sé. Al contrario, questi dispositivi aggiungo difficoltà. Essi, opportunamente messi a punto, potrebbero eventualmente essere d'aiuto a chi ha grosse difficoltà o ha o ha problemi aggiuntivi. Non mi dilungo nel descriverle tutto ciò che non va in quel dispositivo, a cui spero spetti la stessa sorte che è toccata al bastone elettronico: il dimenticatoio. La mia non è una presa di posizione contro le tecnologie, al contrario. La ricerca nelle università però non è fatta come spesso vogliono farci credere. La ricerca è fatta di protocolli, dati, comparazioni e tanto altro. Niente di tutto questo è stato finora dimostrato da chi non fa questo tipo di ricerca. Anzi, mi piacerebbe sapere il background delle persone che si presentano con il titolo di formatori e che hanno abilità a dir poco sorprendenti con il dispositivo in questione. Mi piacerebbe anche vedere in azione i “testimonial” del suddetto dispositivo, anche loro con abilità a dir poco sorprendenti.
Ho notato che l'interesse alla
presentazione non era stato colto da molte persone, eppure so per certo che
tantissimi non vedenti e altri avevano ricevuto l'invito. Questo la dice lunga,
e non era per colpa della nevicata.
Non da ultimo, spero che il
dispositivo non venga mai inserito nel nomenclatore tariffario così come
auspicato da chi lo presentava. Non sono ancora stati inseriti né il bastone
lungo per la mobilità né il cane guida e questi sono ausili collaudati e
funzionali.
Ho chiesto al responsabile del
Centro Ipovisione di Padova di poter provare il dispositivo, non per una decina di minuti, ma per un certo
periodo. Lo vorrei provare personalmente e con una persona non vedente. Attendo
una sua risposta. Finora, le ditte a cui mi sono rivolta per provare i
dispositivi elettronici, o non mi hanno risposto o le condizioni per provarli
erano "sconvenienti”. Se non mi
sono rivolta alla persona “giusta”, spero che chi mi legge in Cc possa
rispondermi.
Distinti saluti,
Vanda Zini
sabato 15 dicembre 2012
AuxDeco - dispositivo elettronico per non vedenti
AuxDeco
Oggi, venerdì 14 dicembre 2012, presso il
Centro Congressi dell’hotel Sheraton di Padova, si è tenuta la presentazione
del dispositivo per non vedenti AUXDECO prodotto da EyePlusPlus Inc, Japan.
Il dispositivo AuxDeco è composto da tre
parti: una fascia da posizionare sulla fronte, costituita da una piccola
telecamera e una serie di piccoli elettrodi; un piccolo processore e una
batteria. Di seguito inserisco alcuni link dove reperire informazioni:
Non voglio sembrare irriverente nei confronti
di coloro che con entusiasmo hanno presentato e credono in tale dispositivo, ma
personalmente non mi convince.
Prima di giudicare AuxDeco, devo ovviamente
provarlo. Non mi accontento però di provarlo per pochi minuti. Contatterò
l’azienda o le persone coinvolte nel progetto e chiederò di poterlo provare per
un certo periodo. Vi informerò se sarà possibile e a che condizioni.
Posso comunque esprimere il mio parere su ciò
che oggi è stato detto e l’idea di fondo del dispositivo.
AuxDeco viene presentato come capace di dare
un grande aiuto alle persone disabili visive, migliorandone la qualità della
vita perché capace di rilevare ostacoli e disposizioni ambientali. Bastano
circa trenta ore di training, con un formatore appositamente addestrato in
Giappone, per essere in grado di utilizzarlo. Oltre alla conoscenza tecnica del
dispositivo, il formatore insegnerà alla persona come elaborare/interpretare le
informazioni sensoriali (impulsi elettrici) che il dispositivo trasmetterà
sulla fronte. Il costo del dispositivo comprese le ore di formazione è di circa
diecimila euro: duemila euro per la formazione e ottomila euro per il
dispositivo.
Un formatore ha fatto una dimostrazione: si è
bendato, ha indossato il dispositivo e servendosi anche di un bastone bianco
lungo per la mobilità ha individuato ostacoli e li ha raggirati. Per dovere di
informazione, la persona faceva continui movimenti con il capo per fare “ricognizione”,
la camminata e la postura non erano funzionali.
Una formatrice ha raccontato
dell’addestramento ricevuto in Giappone, durato circa dieci giorni in
condizioni di non visione, e di come sia riuscita ad affrontare l’ambiente interno
ed esterno in autonomia, affrontando vie affollate, attraversamenti e incroci.
Ciò ha quasi del “miracoloso”. Le persone con cui lavoro devono impegnarsi
duramente e per molto tempo al fine di acquisire una tale autonomia e
indipendenza. Hanno poi raccontato la propria esperienza alcune persone non
vedenti che avevano provato il dispositivo, per una decina di minuti, il giorno
prima. Anche queste persone hanno espresso parere positivo, essendo riuscite a
percepire degli ostacoli posti di fronte a loro e anche pareti o altri ostacoli
che si trovavano alla loro destra o sinistra. Non metto in discussione la buona
fede di queste persone, ma approfondimenti in merito sarebbero necessari al
fine di capire le condizioni e il contesto in cui si sono svolte le prove.
La parola è stata poi data a un mio collega e
a me, in quanto tecnici di orientamento e mobilità. Il collega ha premesso che
non avendo ancora provato il dispositivo non poteva dare un parere, ma ribadiva
il fatto che il dispositivo non fosse in grado di far percepire i dislivelli:
gradini, ecc. Hanno risposto che AuxDeco è in fase di miglioramento, presto sarà presentata una versione “3D” con
più pixel, e sarà in grado di far
percepire i dislivelli. Sarà anche in grado di far riconoscere i colori grazie
a tempi diversi di vibrazione. Anch’io non avendo provato il dispositivo non
potevo dare un parere in merito, ma ho voluto ribadire che, come per altri
dispositivi elettronici, per esempio il bastone elettronico a raggi infrarossi,
ritengo che questi ausili non aggiungano niente a ciò che il normale bastone
lungo bianco per la mobilità, buone abilità di orientamento ed ecolocalizzazione
già danno. Chi ha raggiunto buone abilità nell’uso del bastone bianco e
nell’orientamento non usa i dispositivi elettronici finora inventati; nessun
dispositivo è stato in grado fino a questo momento di fornire un aiuto concreto,
anzi, al contrario, sono un intralcio. Il mio parere resta quindi quello che
già conoscete: questi dispositivi, opportunamente messi a punto, potrebbero eventualmente
aiutare soprattutto coloro che hanno difficoltà particolari o problemi aggiuntivi.
La risposta è stata che l’obiettivo di AuxDeco sarà di poter essere utilizzato
da solo, senza bisogno del bastone o del cane guida. Già ora, con AuxDeco il
bastone è utilizzato solo come ulteriore controllo.
Ho ripreso la parola dicendo che non ero
d’accordo e che il bastone resta ancora l’unico ausilio, oltre al cane guida,
che permette l’autonomia. Non era il caso di andare avanti nella discussione
per tanti motivi, non mi sembrava opportuno insistere in tale circostanza.
Mi hanno colpito tante cose durante il
convegno. Sono le stesse che mi avevano colpito a suo tempo quando sono
comparsi numerosi “titoloni” sui giornali che pubblicizzavano il bastone
elettronico. L’enfasi viene posta sulla capacità di questi dispositivi di
identificare gli ostacoli anche a parecchi metri di distanza e poterli
raggirare senza entrarvi in contatto. Ma è proprio entrando in contatto con gli
ostacoli e con le disposizioni ambientali che ci si può orientare. Anche in un
ambiente ben conosciuto, per esempio la propria casa, chi non vede ha l’esigenza
di entrare in contatto con l’ambiente. Capire dove si è e dove si sta andando
presuppone il contatto con gli oggetti o le disposizioni ambientali.
Sottolineo lo scarso interesse mostrato per
tale iniziativa nonostante molte persone avessero ricevuto l’invito e la causa
non è imputabile al maltempo.
Mandate i vostri commenti, solo con la
discussione e le critiche costruttive le cose possono migliorare.
A presto per ulteriori aggiornamenti anche su: http://www.orientamentomobilita.it
Vanda Zini
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