domenica 29 dicembre 2013

Articolo interessante di Massimo Fini

Siamo sicuri di essere superiori all'Iran?

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Nella conferenza stampa di fine anno un giornalista d'area radicale ha chiesto al presidente del Consiglio se l'Italia non fosse troppo morbida con l'Iran. Letta ha risposto in diplomatichese ma una cosa interessante l'ha detta: “L'Italia puo' essere un buon mediatore con l'Iran perchè entrambi veniamo da grandi culture millenarie e possiamo quindi intenderci”. L'Iran è infatti l'antica Persia. E le vestigia di questa cultura si possono trovare nella plurimillenaria città di Isfahan o a Qom (non a Teheran che, come Tel Aviv, è di costruzione recente). Ma a parte questo, eppero' in sua stretta correlazione, gli iraniani, almeno a partire da un certo livello sociale, sono delle persone colte che non si limitano a sapere a memoria i versetti del Corano. Me ne resi conto quando stavo da quelle parti: la piccola borghesia di Teheran non solo conosceva i nostri maggiori (Dante, Petrarca, Boccaccio) ma in quel periodo (siamo negli anni '80, in pieno khomeinismo) leggeva Moravia e Calvino. Noi della loro cultura letteraria conosciamo, quando va bene, solo Omar Khayyam. E' questa supponenza della 'cultura superiore' (che Letta, gli va dato atto, ha dimostrato di non avere) che infastidisce, soprattutto nel momento in cui questa cultura dovrebbe fare un po' i conti con se stessa e con la lunga striscia di sangue e di violenze, militari, politiche, economiche, che ha alle spalle e non solo alle spalle. Io non riesco a capire su quali basi giuridiche e morali capi di Stato (Obama, Hollande, Cameron) che sono seduti su giganteschi arsenali atomici si possano permettere di impedire all'Iran di farsi il nucleare civile perchè da qui potrebbe, in teoria, arrivare all'Atomica (passare dal 20% di arricchimento dell'uranio, che è quanto serve per il nucleare ad usi civili e medici, al 90% della Bomba è cosa che richiede anni). L'Iran, si dice, fa parte dell' 'asse del Male'. E perchè mai? L'Iran khomeinista non ha mai aggredito nessuno, semmai è stato aggredito, dall'Iraq di Saddam Hussein che gli occidentali hanno sostenuto finchè gli faceva comodo, scippando a Teheran una vittoria che si era legittimamente conquistata sul campo di battaglia. L'Iran, si dice ancora, fomenta il terrorismo internazionale. Non se ne ha alcuna prova. Mentre è certo che il Mossad ha assassinato, in Iran, quattro scienziati che si stavano occupando del nucleare (immaginiamoci cosa sarebbe successo a parti invertite). L'Iran è una Teocrazia. Embè? Non tutti i Paesi sono obbligati a essere delle Democrazie. In ogni caso la teocrazia se non è una democrazia non è nemmeno il governo di un solo uomo, è un regime molto più articolato che non puo' essere messo sullo stesso piano delle dittature dei Somoza, dei Pinochet, dello stesso Saddam che l'Occidente, americani in testa, ha vergognosamente sostenuto e a volte imposto (vero mr. Kissinger?).
L'Iran, a differenza di Israele, ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare, ha accettato le ispezioni dell'Aiea e, nelle trattative in corso, si dimostra disponibile a subirne altre ancora più intrusive e capillari, purchè sia salvaguardato il suo elementare e sacrosanto diritto a farsi il nucleare per usi civili.
Cosa vogliamo ancora? Forse se la smettessimo di considerarci il Bene anche il Male sarebbe meno aggressivo e diffidente nei nostri confronti.
Massimo Fini
Il Fatto Quotidiano, 28 dicembre 2013

lunedì 10 giugno 2013

Auxdeco non risponde!

Purtroppo è triste constatare di non aver  ricevuto nessuna risposta in merito al dispositivo Auxdeco. Avevo chiesto di poterlo testare personalmente e con una persona non vedente, in quanto abbiamo le competenze per poterlo fare. Avevo anche chiesto informazioni sulla formazione degli istruttori, i quali hanno abilità sorprendenti. Le risposte non arrivano: come volevasi dimostrare.
Continuano invece le dimostrazioni. La mia speranza è che la gente si faccia venire dubbi e cerchi risposte che devono per forza essere documentate da dati sperimentali.
A causa di altri impegni non riesco a seguire la questione in modo più assiduo. Invito a mandarmi i vostri commenti, impressioni e tutto ciò che riguarda questo dispositivo. Invito  le persone selezionate per entrare a far parte di "gruppi sperimentali" al fine di testare un qualsiasi  dispositivo che promette di essere d'aiuto, a  prestare molta attenzione a ciò che viene proposto:  questionari; condizioni da sottoscrivere per rientrare nel gruppo sperimentale; libertà di esprimere un parere sfavorevole senza che ciò possa ricadere sulle proprie abilità; eventuali impegni dimostrativi a fini pubblicitari; ecc. 
Grazie, V.Z.
P.S. nel blog ci sono altri post sull'argomento. 

lunedì 25 febbraio 2013

"ASSOCIAZIONI"

 A volte l'associazione o le associazioni di cui facciamo parte e nelle quali crediamo ci comunicano cose "strane".
L'elenco delle stranezze è lungo, ma una richiesta alla quale proprio non posso aderire è "l'obbligo di comunicare all'associazione i propri incarichi lavorativi". Una richiesta del genere non l'approvo e non la capisco. Non chiedo spiegazioni perché è una regola "stabilita", quindi se non si è d'accordo, è ovvio che si può liberamente decidere di non far parte dell'associazione. Bene, da oggi non ne farò più parte.

lunedì 28 gennaio 2013

Nuove informazioni sul dispositivo AuxDeco

Inserisco lettere di discussione sul dispositivo. Le stesse si possono trovare cliccando sui commenti relativi a tale discussione.


22-01-2013
Gent.ma Signora Zini,
probabilmente le uniche persone a cui non ha pensato di scrivere (e mi chiedo come mai, visto che eravamo le dirette interessate e lei, di certo, sapeva benissimo come rintracciarci – se solo avesse voluto, ovviamente…) siamo noi della EyePlusPlus Europe Ltd, titolari della licenza di commercializzazione Europea del dispositivo AuxDeco (in partnership con la Advanced Medical Services Srl), su cui lei così smisuratamente si sta accanendo.
Non ha creduto ad una sola parola dell’esperienza Giapponese della formatrice, non ha creduto che fosse stata capace di muoversi agilmente per le strade, bendata e con il solo aiuto di AuxDeco e del bastone bianco. Mi chiedo, gentile Signora Zini, era forse lì con lei in Giappone per esserne così ostinatamente convinta? Crede, forse, che la formatrice e lo staff presente quel giorno a Padova, siano venuti a prendere in giro una platea di non vedenti, ipovedenti e medici di vario titolo, solo perché lei ha, evidentemente, avuto brutte esperienze con altri dispositivi o altre Aziende? Sarebbe poco intelligente da parte sua fare di tutta l’erba un fascio, e mantenere un atteggiamento prevenuto solo sulla base di passate esperienze personali…ma, ad ogni modo, questo non è un problema nostro.
D’altronde ha assistito lei stessa alle dimostrazioni del formatore bendato, come ha assistito anche alle prove dei non vedenti…ha visto da lei come riuscivano a muoversi, senza travolgere nessuno né tantomeno andare a sbattere contro sedie o muri. Se è vero che avrebbe voluto intervenire, mi chiedo perché non lo ha fatto…non c’era contesto migliore di quello per farlo. Avrebbe potuto chiederci qualsiasi cosa, come in parte ha anche fatto, avrebbe potuto chiederci di provare il dispositivo, avrebbe potuto sollevare gli stessi dubbi che ha sollevato con la sua lettera, o quantomeno indirizzarla anche a noi (senza lasciare che la scoprissimo, per caso, sul web).
Ritiene che non ci sia uno studio scientifico o un protocollo alla base di tutto? Si sbaglia, evidentemente non era presente, o forse poco attenta, nel momento in cui una formatrice ha presentato le basi dello studio sul quale si sta lavorando e che sarà concluso a breve termine.
E’ fermamente convinta che la sala congressi non fosse al completo per via dello scarso interesse dei non vedenti invitati? Si sbaglia anche qui: il Centro di Ipovisione di Padova, nella persona del Dott Sato, con la partecipazione del Dott Galan, Direttore del Centro Oculistico San Paolo, ha organizzato il Congresso appositamente per noi, richiedendoci espressamente dimostrazioni con i loro pazienti. La nevicata della notte non ha permesso a gran parte di loro di raggiungerci; inoltre il pulmino della UIC di Padova ha avuto un gusto al motore e non ha permesso agli altri non vedenti di essere presenti in sala (cosa che lei, Signora Zini, può facilmente verificare) e la informo, inoltre, che il pomeriggio del giorno precedente, presso il centro del Dott Sato, altri non vedenti hanno provato AuxDeco, con lo stesso entusiasmo e successo di quelli che lo hanno provato in sala congressi. E, inoltre, il parere positivo dei non vedenti presenti che hanno provato AuxDeco, nonché quello dei medici a vario titolo presenti, per noi conta più di qualsiasi altra parola detta solo per scoraggiare.
La nostra Azienda non si è mai tirata indietro davanti a domande, richieste di dimostrazioni, richieste di prova del dispositivo o altro. Per cui se lei, gentile Signora Zini, volesse venire a provare il dispositivo, per tutto il tempo che le occorre, oppure volesse venire ad informarsi sul background dei formatori (cosa che ho capito la incuriosisce parecchio) sarebbe la benvenuta; ma non le è consentito in nessun modo di danneggiare l’immagine della nostra azienda o dei nostri formatori, che mettono impegno ed entusiasmo per un obiettivo sociale così alto, com’é quello di provare a migliorare la vita dei non vedenti ed ipovedenti.

La saluto cordialmente.
Bruno Falasca, Pres. AMS
Mauro Gagliardi, Pres. EyePlusPlus
22-01-2013
Buongiorno,
credo di non danneggiare nessuno esprimendo un parere personale. Ho mandato la lettera anche a voi, alla sezione UIC Molise e al presidente regionale.
Le ribadisco di non credere assolutamente a quanto detto in merito al dispositivo. L'ho detto anche nell'incontro. Penso che opportunamente messo a punto, potrebbe facilitare persone con problemi aggiunti, non certo coloro cha hanno acquisito buone abilità nell'orientamento e mobilità, anzi in questi casi, così come è adesso, sarebbe solo un intralcio.
Devo comunque rendere conto alle persone con cui lavoro di ciò che penso e lasciare poi che ognuno, giustamente, la pensi come vuole. Fa parte del mio lavoro.
Penso che la critica debba essere accettata perché è solo con la critica che le cose si possono migliorare. Se quello che ho detto non è supportato dai vostri dati, non resta che smentire chi non la pensa come voi. Non ci trovo niente di male e soprattutto non penso che le critiche che ho fatto danneggino la vostra immagine. Questo proprio no. Ci sono molte persone che provano una macchina e scrivono critiche di ogni genere e mai nessuna casa automobilistica si è sognata di dire che le critiche danneggiano la loro immagine, E questo vale per tantissimi altri prodotti. Se una cosa funziona o non funziona, è poi il mercato che fa la differenza.
Ho chiesto di poter provare il dispositivo al dott. Sato. Attendo una sua risposta.
Distinti saluti,
Vanda Zini
Buongiorno,
aggiungo altri commenti alla sua lettera.
Il fatto che ribadisca che i vostri formatori siano stati in grado di affrontare le strade di Tokio (con addestramento di 10 giorni e senza mai essersi bendati prima) grazie al dispositivo, solleva da parte mia dubbi più che leciti.
Se così fosse, o i vostri formatori hanno abilità eccezionali o il dispositivo in questione consente di raggiungerle, tra l'altro anche in breve tempo. E' per questo che sono molto interessata a sapere la formazione pregressa dei formatori e a provare il dispositivo. Le mie non sono curiosità personali, ma professionali.
Mi perdoni ma niente di tutto questo mi sembra possibile. L'orientamento e mobilità si basano sull'integrazione sensoriale a vari livelli. e tanto tanto altro. Il duro lavoro che una persona non vedente (congenita o tardiva) deve svolgere per la conquista di tali abilità è molto lungo e faticoso. La mia non è una presa di posizione contro i dispositivi elettronici. Esiste un altro dispositivo simile al vostro, il Vision, nato con scopi diversi nei laboratori Enea e proposto anche per persone non vedenti come "possibile" aiuto. Sottolineo "possibile". Attualmente trova applicazione nella robotica in vari settori. Quindi ben venga la ricerca e gli sforzi di chi si dedica ad essa.
Ho visto come si muoveva il formatore bendato durante l'incontro. Il suo modo di muoversi non era per niente funzionale su vari fronti: postura, movimenti del capo, uso del bastone non funzionale, e tanto altro. Non ha agito da solo ma su continue indicazioni dell'altra formatrice. Durante la presentazione non ho ritenuto opportuno intavolare una discussione perché non mi sembrava la sede adatta, al contrario di come invece ha giudicato lei. Nella lettera dice che le mie critiche danneggiano l'immagine della sua azienda e dei suoi formatori. Non capisco come mai mi attribuisca tutto questo potere. Dire di non credere a una sola parola di quanto detto non significa altro che questo. Non ci sono accuse di nessun tipo. Continuerò a seguire la vicenda esprimendo il mio parere. Siamo in un paese libero, per fortuna e le opinioni personali supportate dall'esperienza nel proprio lavoro, non hanno mai danneggiato nessuno; anzi, al contrario, sollevano la discussione che non può che essere costruttiva; per questo attendo di essere smentita il prima possibile, sarebbe una vera conquista per chi ha disabilità visiva.
Le chiedo di poter avere in comodato d'uso il dispositivo per un certo periodo di tempo, per poterlo provare personalmente e con una persona non vedente molto abile nell'orientamento e mobilità. Ho/abbiamo le competenze per poterlo testare.
Attendo una sua risposta in merito.
Distinti saluti,
Vanda Zini
P.S. la sua lettera, visto che l'argomento interessa molta gente, sarà pubblicata nel sito sotto la voce OPINIONI, così come le mie risposte.
23-012013
Buongiorno,
un ulteriore commento alla sua lettera.
Per onor di cronaca, In merito alla posizione del Dott. Galan, devo dire che si è presentato alla conferenza dichiarando la sua posizione di "OSSERVATORE". Non ha espresso alcun parere in merito al dispositivo.
In merito alla posizione del Dott. Sato, vale lo stesso. Anzi, quando il Dott. Sato mi ha invitato ad esprimere il mio parere in merito, gli ho detto come la pensavo e, nonostante ciò mi ha chiesto di intervenire.
Distinti saluti,
Vanda Zini