giovedì 22 settembre 2011

Altre riflessioni sulle "Cene al buio"

Altre riflessioni sulle cene al buio riguardano il personale non vedente che ci lavora e le persone che fanno questa esperienza.
In merito al personale non vedente  non vi è dubbio che sia soddisfatto e trovi soddisfazione in quello che fa. E’ esperienza comune accettare ciò che ci offre il mercato quando si ha voglia o bisogno di lavorare. Se guardassimo alle cose sbagliate che fanno i nostri datori di lavoro, forse saremmo in parecchi a essere a spasso! Non ho niente da ridire sul personale non vedente che svolge questo lavoro; al contrario, sono persone in gamba e hanno sicuramente lavorato parecchio per conquistare la loro autonomia.
In merito alle persone che fanno l’esperienza di mangiare al buio, quasi tutte riferiscono di essere molto soddisfatte. Di aver capito un sacco di cose da questa fantastica esperienza. Non c’è obiezione da fare in merito, soprattutto perché “non conoscono il problema”. Mi spiace solo che queste persone non abbiano l’opportunità di capire invece la vera essenza della non visione o ipovisione, perché ciò che offre il mercato è solo questo. Vorrei suggerire a coloro che hanno fatto questa esperienza di provare a rifarla andando in un comune ristorante o in un bar bendandosi, per simulare la non visione, oppure con un paio di occhiali ai quali venga applicato sulle lenti (o al posto delle lenti) della plastica opaca (quella delle cartelline che si usano per mettere i documenti) per simulare un certo tipo di ipovisione. Questa è un’esperienza reale, che permette di capire veramente qual è il problema di chi non vede o vede poco. Le persone si accorgeranno quanto sia diversa questa esperienza dall’esperienza fatta in un ristorante al buio. Infatti saranno solo loro a “non vedere o vedere poco”, ma saranno viste da tutti gli altri, e questo sarà solo uno dei tanti problemi che incontreranno. Bisogna inoltre considerare che coloro che fanno questa esperienza hanno deciso di mettersi la benda e, finita l’esperienza, la benda possono toglierla! Manca tutto il vissuto di una persona  non vedente, congenita o che ha da poco perso la vista. Le persone non vedenti che hanno buone abilità, hanno lavorato molto per conquistarle. Improvvisarsi non vedenti con una benda o in un locale al buio, può risultare molto invalidante, dando la sensazione che senza la vista sia quasi impossibile fare le cose che si fanno avendola. Ovviamente questo è vero per molte cose, ma non lo è assolutamente per tantissime altre. E ancora, fare un’esperienza al buio o bendati senza conoscere un po’ il problema della non visione o ipovisione può portare a trarre delle conclusioni sbagliate e, di conseguenza, a non prendere in considerazione i problemi reali.
Per chi volesse saperne di più, segnalo il sito che curo con un amico:

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